UNO NESSUNO CENTOMILA  CON ENRICO LO VERSO
Data: 25/10/2024

UNO NESSUNO CENTOMILA CON ENRICO LO VERSO

Venerdì 25 Ottobre Figline Vladarno (Firenze)

7 anni di tournée per lo spettacolo "evento" che ha realizzato oltre 500 sold out in Italia e all'estero, coinvolgendo oltre 400.00 spettatori, tra repliche serali e matinée. Insignito di premi e riconoscimenti, come il premio Franco Enriquez (ed. 2017) e il Premio Delia Cajelli per il teatro (ed. 2018), scritto in occasione del 150esimo anniversario della morte di Luigi Pirandello, da oltre 6 anni in tournée, continua a conquistare l’attenzione del pubblico e della critica.

Merito di una riscrittura “minimal” ed essenziale (curata da Alessandra Pizzi, anche regista dello spettacolo) che è riuscita a “ridare vita” ai personaggi del romanzo in forma nuova ed attuale, tutti inseriti nel racconto delle vicende di un solo uomo, che è poi tutti.
Ed è riuscita così a convincere un Enrico Lo Verso, ormai assente dalle scene teatrali da oltre un decennio, a dare corpo e voce a tutta la vicenda. Enrico Lo Verso torna così in teatro con uno spettacolo classico, ma estremamente attuale, parla di maschere e di crisi dell’io, ma lo fa con la leggerezza e il sarcasmo necessari a conquistare gli spettatori che tornano e ritornano a vedere lo spettacolo.
Un fenomeno inconsueto quello attivato dallo spettacolo che registra il sold out ovunquee che vanta la presenza di un pubblico che ha già visto lo spettacolo tante e tantevolte. Un’ operazione teatrale ben riuscita, di facile allestimento e di grande resa, che ha contribuito, forse, anche al recupero e alla conoscenza (specie tra i giovani), di uno dei più importanti esponenti del nostro paese. Lo spettacolo, com'è stato definito dalla critica, è una seduta di psicanalisi, in cui un conturbante, quanto istrionico Lo Verso, attraversa i meandri della conoscenza e restituisce al pubblico risposte, quelle semplici che fanno parte della nostra quotidianità, ma a cui spesso, presi dalle sovrastrutture sociali, non sappiamo guardare. In 70 minuti la fisicità dell’attore irrompe sul palco, né
manca l’omaggio a quella sicilianità a cui, Pirandello prima, Alessandra Pizzi poi, e Lo Verso dopo, guardano con affetto e con quel giusto umorismo, come lo stesso autore di Girgenti ci ha insegnato a fare.

Uno spettacolo supportato da un'intensa ed efficace campagna di comunicazione che lo ha reso “nazional popolare”, trasformando la partecipazione ad un evento teatrale, in un rito collettivo in cui è bello esserci, per scoprire, anche grazie al teatro, quello straordinario patrimonio culturale della nostra Italia.

NOTE DI REGIA
Un omaggio a Luigi Pirandello attraverso l’adattamento teatrale, curato da Alessandra Pizzi, del più celebre dei suoi
romanzi. La storia di un uomo che sceglie di mettere in discussione la propria vita, a partire da un dettaglio minimo, insignificante. Il pretesto è un appunto, un’osservazione banale che viene dall’esterno.
I dubbi di un’esistenza si dipanano intorno a un particolare fisico. Le cento maschere della quotidianità lasciano il posto alla ricerca del SÉ autentico, vero, profondo.
L’ironia della scrittura rende la situazione paradossale, grottesca, accentua gli equivoci. La vita si apre come in un gioco di scatole cinesi, nel fondo è l’essenza: abbandonare i centomila per cercare l’uno, a volte, può significare fare i conti con il nessuno. Ma forse è un prezzo che conviene pagare, pur di assaporare la vita.
Enrico Lo Verso torna in teatro, dopo dodici anni di assenza, e “veste” i panni di Vitangelo Moscarda, o di “quel Gengè” che il protagonista del romanzo è per sua moglie Dida, e rende magistralmente omaggio a tutti i personaggi del racconto, ma soprattutto rende omaggio all’universalità del pensiero di Pirandello. Lo fa con una mimica e una parlata sensazionali, anima una scena minima ed essenziale che pare affollata dalle domande, dai dubbi, dal continuo, incessante bisogno di trovare risposte, tipico della scrittura di Pirandello.
Alessandra Pizzi ha preso un testo, “quello che meglio riesce a sintetizzare il pensiero nel modo più completo” a detta dello stesso autore, e ci ho scavato dentro, togliendo orpelli, barocchismi, metafore, alla ricerca dell’essenziale.
Il risultato è uno spettacolo di forte impatto dinamico in cui il pubblico si immerge in una storia che crede di conoscere, ma approda a un risultato inaspettato.
Nell’atto unico, sale sul palco la forza dirompente dell’IO che cerca lo specchio, non per trovare sicurezze nella proiezione della propria immagine, per “romperlo” e dimostrare al mondo che non c’è forma oltre la verità.
Il Vitangelo Moscarda di Lo Verso è un eroe contemporaneo, l’uomo “senza tempo”. Un’interpretazione naturalistica,
immediata, “schietta”, volta a sottolineare l’attualità di un messaggio universale, univoco, perenne: la ricerca della propria essenza, dentro la giungla quotidiana di omologazioni.
La voglia di arrivare infondo ed assaporare la vita, quella autentica, oltre le imposizioni sociali dei ruoli. La paura di essere soli, fuori dal grido sociale della massa. Ed infine, il piacere unico, impagabile
della scoperta del proprio “uno, solo, autentico”..

Cinema Teatro Roma , Figline Valdarno Ore 21.15


Fonte: Cinema Roma -




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